lunedì 17 gennaio 2011

Texas assassino

L'uomo è steso sul lettino,legato con cinghie e con ago e cannula al braccio;sodio biopentale,bromuro di pancuronio e cloruro di potassio in questo ordine,sedano e uccidono quell'uomo.Si chiamava David Powell,59 anni e nel 1978,sotto l'effetto della droga,aveva ucciso un poliziotto che lo aveva fermato per un'infrazione stradale.Per 32 anni è stato rinchiuso in una stanza di pochi metri quadrati e in isolamento e per lui si erano mobilitati media e associazioni tra le quali Amnesty International che aveva raccolto informazioni tra guardie carcerarie e psicoterapeuti che sostenevano che fosse un essere umano eccezionale e che aveva sempre espresso rimorso per il crimine commesso,meritando la commutazione della pena in carcere a vita.Non è servito a nulla.Questo gretto stato governato per lo più da menti mediocri ha inflitto la sua pena e non c'è giustificazione come la deterrenza per un crimine di tre decadi orsono.Qual'è il principio che sostiene la pena di morte?E' motivata da ragioni giuridiche o piuttosto è una cruda vendetta di stato?Sul documento che certifica la morte del detenuto,viene barrata la casella "homicide" perchè anche se legale,sempre di omicidio si tratta.David Martinez è entrato ubriaco nella casa della sua compagna e l'ha uccisa con una mazza da baseball;le urla hanno svegliato il figlio di 8 anni della donna e l'uomo ha ucciso anche lui mentre ha risparmiato un'altra bambina che dormiva.L'ex marito della donna e padre del bambino ucciso il giorno dell'esecuzione di Martinez,si è recato ad assistere come da suo diritto e si è dichiarato insoddisfatto che non lo avesse visto soffrire.Altrochè...il motivo è proprio questo:lo stato ti uccide perchè hai ucciso per sostenere un sentimento di vendetta dei familiari delle vittime e della comunità giustizialista.David Martinez si era sempre detto pentito ma non aveva mai presentato domanda di grazia in quanto riteneva giusto essere ucciso soprattutto perchè la vita di un "dead man" è priva di dignità e di rispetto per un essere umano.Johnny Ray Johnson non aveva mai avuto nessuno che fosse andato a trovarlo nei primi anni di isolamento fino a quando un'anziana donna che aveva avuto a suo volta un figlio giustiziato,gli ha fatto da mamma assistendo alla sua esecuzione;su quest'uomo c'erano molti dubbi sulla sua sanità mentale ma il Texas non perdona,il Texas,come ha scritto anche il NYT,è privo di pietà e di umanità.Quella pietà che avrebbe meritato Willie Pondexter,che aveva ucciso una donna quando era poco più che un ragazzino e fin da bambino aveva sofferto fame,povertà e una famiglia di colore disagiata,senza padre e con la madre che era solita gettargli addosso caffè bollente.Willie aveva il sostegno di tutti e il presidente dell'associazione umanitaria che si occupava di lui aveva sostenuto che non avrebbe avuto esitazioni a lasciare suo figlio con Willie per quanto fosse sicuro della sua bontà e del suo percorso di rinascita come uomo.Dopo numerosi tentativi di sospensione della pena e richiesta di grazia,Willie è morto serenamente,sognando di correre a cavallo nel ranch di suo nonno dove stava spesso da bambino.Willie Pondexter aveva 34 anni e mentre moriva ha guardato gli occhi della donna che si era innamorata di lui,tre anni prima per corrispondenza.Willie Pondexter è morto guardando gli occhi dell'amore,il Texas lo ha ucciso guardando con gli occhi dell'odio.Texas assassino.

mercoledì 12 gennaio 2011

Cacciatori di nazisti

Ho sempre detestato ogni forma di violenza e sopraffazione di esseri umani ai danni di altri esseri umani e ancor di più se tali nefandezze sono state commesse nel nome di ideologie distorte,di politica e per differenze di ceto e di razza.Molti milioni di morti,vite troncate per sempre da uomini malvagi nel nome di Stalin,Pol Pot,Pinochet,Videla,Bokassa e potrei continuare per pagine intere,abbracciando diversi secoli e ideologie contrastanti,segno evidente che la violenza e l'arroganza non hanno colore.Ma è certo che lo sterminio pianificato di 6 mln di ebrei dall'ideologia nazista,è il fatto che più ha sconvolto le nostre menti con immagini difficilmente estirpabili dalla nostra memoria.Con il processo di Norimberga,iniziato nel novembre del 1945 e finito nel settembre del 46 con la condanna di alcuni dei rappresentanti più autorevoli del regime hitleriano,tra cui Goring(che pensava ancora di negoziare a pochi mesi dalla sua condanna),Hess,Speer o il grande ammiraglio Donitz,si concludeva un importante pagina della nostra storia recente.Giustizia fatta?Macchè!E le migliaia di gerarchi crudeli,ufficiali,kapo uomini e donne di ogni nazionalità nei vari paesi sottomessi al nazismo,la dovevano passare liscia?E qui inizia la storia di Simon Wiesenthal,sopravvissuto ai campi di concentramento e che ha dedicato la vita per stanare i criminali rifugiatisi nei paesi sudamericani compiacenti come Argentina e Brasile;"giustizia non vendetta" amava ripetere e una delle sue maggiori vittorie fu la cattura con l'aiuto del Mossad di Adolf Eichmann(l'ideatore della "soluzione finale")nella città argentina di Bariloche.Oppure la storia di Serge e Beate Klarsfeld,lui ebreo e lei tedesca,che hanno dedicato tutta la vita alla caccia di nazisti che nel nome di un certo processo di "normalizzazione" non erano nemmeno troppo nascosti o vivevano in Germania con incarichi pubblici piuttosto importanti protetti dalla mancata esistenza del trattato di estradizione.Serge(il cui padre Arno morì in un campo di sterminio)e Beate,hanno stanato e poi influenzato l'opinione pubblica facendo catturare e condannare criminali come il francese nazista Papon o il tristemente famoso "boia di Lione" Klaus Barbie.Onore a persone come Simon,Serge e Beate,grazie a persone coraggiose come loro,il mondo è un posto migliore.

lunedì 10 gennaio 2011

Perchè "Jerusamem in the wood"

No.Non sono ebreo ma se anche lo fossi non cambierebbe nulla.Jerusalem in the wood è il nome che si dette la piccola comunità di ebrei messa in salvo dalla bieca persecuzione nazista dai fratelli Bielski,nei boschi della Bielorussia.Rappresenta quindi un posto,un rifugio nel quale posso esternare le mie emozioni e le mie riflessioni.Sicuramente non metterò in salvo 1200 persone e non entrerò nella storia ma mi basterebbe che qualche persona possa riflettere delle mie considerazioni.